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1. Il motivo di ricorso pone la seguente questione di diritto, in relazione alla quale il ricorso stesso è stato rimesso a queste Sezioni Unite: “Se sia configurabile il tentativo di rapina impropria, o se invece debba ritenersi il concorso tra il tentativo di furto con un reato di violenza o minaccia, nel caso in cui l’agente, dopo aver compiuto atti idonei diretti all’impossessamento della cosa altrui, non portati a compimento per fatti indipendenti dalla sua volontà , adoperi violenza o minaccia nei confronti di quanti cerchino di ostacolarlo, for each assicurarsi l’impunità â€.
Entrambe le fattispecie legali sono considerate dal legislatore equivalenti sotto il profilo sanzionatorio.
Johnny Clay, ex carcerato, progetta un grosso colpo: impadronirsi dell'ingente somma, custodita negli uffici di un ippodromo in un'importante giornata di corse.
Decisiva nell’orientare la valutazione della Corte in simili ipotesi è stata la considerazione che il meccanismo di calcolo degli aggravamenti e diminuzioni di pena connessi all’applicazione di circostanze di segno opposto develop sì, nella generalità dei casi, un effetto di inasprimento delle sanzioni applicabili al delitto aggravato, conformemente del resto alle intenzioni del legislatore; ma non esclude affatto che il giudice applichi in concreto la diminuzione di pena connessa al riconoscimento di attenuanti, sia pure sulla pena già aumentata per effetto del riconoscimento dell’aggravante cosiddetta “blindata†.
8. La tesi propugnata dal ricorrente richiama quella dottrina che configura la sottrazione come un mero presupposto del reato di rapina impropria e non come parte della condotta di tale reato.
Il momento consumativo del reato, nel caso di rapina propria, coincide col passaggio della res nell’esclusiva disponibilità dell’agente; nella rapina impropria, il momento consumativo coincide con l’uso della violenza e della minaccia.
Nell’ipotesi in cui venga sottratta una cosa cellular alla presenza del possessore e subito dopo che questi abbia subito un tentativo di estorsione e percosse l’estremo della minaccia come modalità dell’azione della sottrazione ed elemento costitutivo della rapina è “in re ipsa†senza che vi sia bisogno di un’ulteriore attività minacciosa da parte dell’agente direttamente collegata all’azione di apprensione del bene; in tal caso infatti si deve avere riguardo alla complessiva attività del colpevole globalmente volta alla sopraffazione del soggetto passivo il quale non può non risentire della precedente costrizione nell’assistere impotente all’apprensione della cosa di sua proprietà da parte dell’agente. Cass. pen. sez. II 30 marzo 2000 n. 4057
procedere all’arresto, si fonda sulla considerazione click here dell’avvenuta sottrazione del telefono cellulare
Nel delitto di rapina, il divieto di equivalenza o prevalenza della circostanza attenuante del vizio parziale di mente ex art. 89 c.p. sulla circostanza aggravante della commissione del fatto in luogo di privata dimora è contrario alla Costituzione.
E’ necessario e sufficiente che tra le due various attività concernenti il patrimonio e la persona intercorra un arco temporale tale da non Interrompere il nesso di contestualità dell’azione complessiva posta in essere. Questo è il punto centrale e il solo indefettibile della norma incriminatrice dell’art. 628 cod. pen., comma two che giustifica l’equiparazione del trattamento sanzionatorio tra la rapina propria e quella impropria, indipendentemente dall’essere quelle stesse condotte consumate o solo tentate.
2.1.– La giurisprudenza costituzionale formatasi in relazione al divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti sulla recidiva reiterata, contenuto nell’artwork. 69, quarto comma, cod. pen. avrebbe chiarito che deroghe al routine ordinario del bilanciamento tra circostanze rientrano nell’ambito delle scelte discrezionali del legislatore e sono sindacabili solo qualora trasmodino nella manifesta irragionevolezza o nell’arbitrio (sono citate le sentenze n.
In tali ipotesi, l’autore può sì essere punito per aver commesso un reato che avrebbe pur sempre potuto – secondo la valutazione dell’ordinamento – evitare, attraverso un maggiore sforzo della volontà ; ma al tempo stesso merita una punizione here meno severa rispetto a quella applicabile nei confronti di chi si sia determinato a compiere una condotta identica, in condizioni di normalità psichica».
), questa Corte deve tuttavia rilevare – conformemente a quanto osservato dall’Avvocatura generale dello Stato – che il divieto previsto dalla disposizione oggi censurata differisce in modo essenziale rispetto a here quello esaminato nella sentenza n. 73 del 2020.
Alla stessa pena soggiace chi adopera violenza o minaccia immediatamente dopo la sottrazione, for each assicurare a sé o ad altri il possesso della cosa sottratta, o for each procurare a sé o ad altri l’impunità .